Dalla lavanderia al Quirinale: la storia di Paolo Milanese, maestro del lavoro
Servizi Italia
03/11/2025
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La storia di Paolo Milanese, da giovane apprendista in lavanderia a Maestro del Lavoro insignito al Quirinale per impegno e dedizione.

Quando, a sedici anni, Paolo Milanese passava i weekend nella lavanderia dove lavorava suo padre, lo faceva per un obiettivo molto concreto: mettere da parte i soldi per comprarsi una moto. “Mio padre era così — racconta — vuoi la moto? Bene, te la compri lavorando”.
Era il modo con cui gli insegnava una lezione che, a distanza di quarant’anni, Paolo non ha mai dimenticato: che ogni conquista, anche la più piccola, nasce da fatica, curiosità e voglia di imparare.

Oggi Paolo è parte dell’Ufficio Tecnico di Servizi Italia ed è stato insignito della Stella al Merito del Lavoro, una delle onorificenze più antiche della Repubblica Italiana, conferita ogni anno dal Presidente della Repubblica a lavoratrici e lavoratori che si siano distinti per competenza, impegno e dedizione. In Italia, i “Maestri del Lavoro” sono poco più di 15.000 — un numero che dà la misura del valore del riconoscimento.

Un percorso che non è mai stato lineare

Come in tutte le storie più affascinanti, la strada che ha portato Paolo fino al Quirinale non è stata lineare. Dopo la scuola di istruzione professionale e i primi anni in lavanderia, un giorno, a ventun anni, decide di mollare tutto. “Mi sono svegliato una mattina e ho detto: me ne vado. Non l’ho neanche detto ai miei”.
Il giorno dopo era su un camion, direzione Francoforte, per lavorare come autista. “Non sapevo nemmeno dov’era Francoforte — confessa ridendo — l’ho cercata sull’atlante la sera prima di partire”.

Dopo tre anni di viaggi e mille esperienze, il destino — o forse una telefonata — lo riporta alla sua vecchia azienda, la lavanderia di Arco (TN). Rientra, ma stavolta a una condizione: “Ho detto che sarei tornato solo per fare manutenzione. Era quello che volevo davvero fare”.
Da lì inizia il percorso che lo porterà a diventare un punto di riferimento per tanti colleghi.

Il valore di insegnare (e imparare)

La sua scuola, come tiene a dire, è stata suo padre. “Mi lasciava impazzire a cercare i guasti, non mi diceva mai dov’era il problema. Ma era il modo migliore per imparare.”
È lo stesso approccio che Paolo, negli anni, ha scelto di trasmettere agli altri: “Io dico sempre che bisogna rubare il mestiere. Fare domande, osservare, non tenersi le cose per sé. Solo così si cresce”.

Chi lavora con lui lo sa: Paolo non è uno che arriva, risolve e se ne va. Preferisce dare “una dritta”, aspettare, e lasciare che siano gli altri a trovare la soluzione. “Non voglio che dicano ‘è arrivato Paolo’. Voglio che dicano ‘ce l’ho fatta io’.”
È la filosofia che oggi porta avanti anche nell’Academy di Servizi Italia, dove contribuisce a formare nuovi manutentori e trasmettere alle nuove generazioni quel sapere pratico che nasce dall’esperienza e dall’ascolto.

Dal lavoro alla persona

Parlando con lui, colpisce la naturalezza con cui alterna tecnica e umanità e la sincerità con cui riconosce le proprie fragilità. “Io ho un brutto carattere, lo ammetto. Ma il lavoro mi ha insegnato ad ascoltare di più, a valorizzare le persone, a parlare con loro”.
Non è stato sempre facile: ci sono stati momenti di incertezza, conflitti, scelte difficili. Ma anche la consapevolezza che ogni cambiamento — come quello dal modello “padronale” delle origini all’organizzazione industriale di Servizi Italia — può essere un’occasione di crescita. “Bisogna guardare avanti. E avere fiducia nelle proprie capacità: alla lunga, se vali, lo dimostri.

Un riconoscimento che parla di futuro

Quando ha ricevuto la notizia della Stella al Merito, Paolo non ci credeva. “Pensavo fosse una cosa simbolica. Sono passati mesi, ormai non ci credevo più, ma poi mi hanno chiamato da Roma… e ho capito che era vero.
La settimana scorsa, al Quirinale, c’era anche sua moglie, emozionata quanto lui. “Mio padre avrebbe voluto venire, ma non si poteva. È orgogliosissimo. A lui dedico questo riconoscimento, perché è lui che mi ha insegnato tutto.

Ora, come Maestro del Lavoro, Paolo parteciperà a un percorso di formazione a Roma e porterà la sua esperienza nelle scuole. “Mi metto in gioco, anche se parlare in pubblico ancora mi spaventa un po’.  Ma se posso trasmettere qualcosa ai ragazzi, lo faccio volentieri.

“Ascoltate e imparate: è così che si cresce”

Alla fine della nostra chiacchierata, Paolo si ferma un attimo, ci pensa su e dice:
Se avessi vent’anni in meno e la testa di oggi, spaccherei il mondo. Ma va bene così. Ho fatto quello che volevo, ho imparato tanto e ora cerco di restituire quello che ho ricevuto.

Un esempio concreto di come il lavoro, quando è vissuto con passione, può essere una scuola di vita.
E di come, a volte, dietro un riconoscimento come la Stella al Merito, ci sia la storia di un ragazzo che, alla fine, voleva solo comprarsi una moto e che, con impegno e curiosità, ha trovato molto di più.