Il Codice di Condotta Antimolestie è uno strumento concreto, pensato per affiancare le norme già esistenti e guidare l’organizzazione nella costruzione di un ambiente di lavoro davvero sicuro, rispettoso e inclusivo. Non è solo un insieme di regole, ma un vero e proprio patto culturale, che Servizi Italia ha scelto di sottoscrivere per rendere visibile e tangibile il proprio impegno contro le molestie. La redazione del documento è stata possibile grazie al supporto di Fondazione Libellula.
Il documento si apre con un glossario, una sezione fondamentale per fare chiarezza sul significato delle parole chiave: cosa si intende per molestia, molestia sessuale, violenza, discriminazione, ma anche chi è la “persona tutelata” – una definizione che include chiunque entri in contatto con l’organizzazione, indipendentemente dal ruolo o dallo status contrattuale.
Cuore del Codice sono poi gli otto principi generali, che affermano il diritto a lavorare in un contesto libero da discriminazioni e violenze e sottolineano il ruolo attivo che tutte e tutti, a partire da chi ha responsabilità di coordinamento, devono avere nella promozione di una cultura rispettosa. Viene sancita la centralità della riservatezza, la necessità di disporre di canali di ascolto sicuri, la protezione da possibili ritorsioni per chi segnala e, naturalmente, la possibilità di applicare sanzioni disciplinari nei casi accertati.
Il Codice non si limita a riconoscere il problema, ma propone strumenti concreti per affrontarlo. Tra questi, un programma di prevenzione che prevede attività di formazione, sia per i neoassunti sia per il personale già in forza, momenti di sensibilizzazione su tematiche di genere e la piena integrazione di questi aspetti nella valutazione dei rischi aziendali.
Un elemento distintivo del Codice è l’introduzione della figura della Consigliera di Fiducia: una professionista esterna, indipendente, con competenze specifiche in tema di discriminazioni e molestie. È una figura di garanzia, che offre ascolto, supporto e consulenza, tutelando l’anonimato e la privacy delle persone coinvolte, e rappresenta un punto di riferimento non solo per chi subisce, ma anche per chi è testimone o ha dubbi su comportamenti inadeguati.
Infine, il Codice definisce le procedure di segnalazione, distinguendo tra una modalità informale, adatta ai casi meno gravi e risolvibili attraverso il dialogo e la mediazione, e una modalità formale, riservata a situazioni più complesse o gravi, che richiedono un intervento strutturato da parte dell’azienda. In entrambi i casi, l’obiettivo è lo stesso: garantire tutela, trasparenza e un ambiente di lavoro dove ogni persona si senta al sicuro e rispettata.